Famiglia con sedia a rotelle nella foresta

La Roue qui marche

Un progetto stimolante che riunisce persone con e senza disabilità e permette nuovi incontri. L'evento si è svolto per la prima volta il 21 e 22 giugno 2025, con la partecipazione di Swiss Inclusive Sport.

La Roue qui Marche | S. Morel

La situazione iniziale

Il progetto è stato ideato da Sébastien Bailly. Nel 2018, dopo aver corso la 100 km da Bienne, ha avuto l'idea di lanciare una campagna di raccolta fondi per una causa ancora aperta. Nel 2023, suo figlio Marvin ha subito un incidente che gli ha causato una grave disabilità. Questi due eventi hanno dato impulso alla nascita di "La Roue qui Marche".

Questo progetto straordinario ha l’obiettivo di avvicinare due mondi: persone con e senza disabilità. L'evento si è svolto per la prima volta il 21 e 22 giugno con la partecipazione di Swiss Inclusive Sport.

Due donne con e senza sedia a rotelle
La Roue qui Marche | S. Morel

L’approccio

"La Roue qui Marche" è un evento sportivo che dura 24 ore ed è aperto a tutti. La partecipazione è gratuita. Il progetto si è concentrato sui seguenti temi:

  1. Partecipazione gratuita per tutti
  2. Raccogliere donazioni con e per le persone con disabilità a beneficio di una o più organizzazioni.
  3. Promuovere incontri e relazioni tra persone con e senza disabilità
  4. Organizzare un evento caratterizzato da umanità, gioia di vivere e apertura.
  5. Per rendere tangibile la vicinanza alla natura.

I risultati più importanti

La prima edizione de "La Roue qui marche" è stata un successo. I principali traguardi raggiunti finora sono i seguenti:

I partecipanti e il pubblico si sono mostrati entusiasti dell’atmosfera serena e aperta, ricca di emozioni.

Il percorso naturale Villars Tiercelin è stato scelto deliberatamente per garantire un percorso privo di ostacoli e accessibile a tutti. Tutti hanno potuto percorrere la distanza desiderata su un circuito di 5 km. L'obiettivo comune: raggiungere un totale di 2.000.000 di metri. L'obiettivo è stato ampiamente superato, con oltre 5.374.318 metri percorsi.

Gli organizzatori hanno progettato l’intera infrastruttura tenendo conto delle diverse esigenze. Sono stati predisposti anche spogliatoi con zone di riposo.

I responsabili hanno sensibilizzato i partecipanti sulle varie forme di diversità tra le persone.

Un team di volontari formati ha fornito un'accoglienza rispettosa e solidale con l'obiettivo di favorire gli incontri.

Le nostre conclusioni

Il comitato organizzatore e i volontari hanno fatto un ottimo lavoro. Con una visione d'insieme, impegno, attenzione e calore.

Specificare in anticipo criteri concreti si è rivelato prezioso per gli organizzatori, così come condurre un audit iniziale per valutare il livello di inclusione.

Tra questi, ad esempio, una descrizione più precisa del percorso sul sito web, l’inserimento della mappa per una migliore orientamento, una zona «Kiss & Ride» nelle vicinanze per persone con mobilità ridotta e l'ottimizzazione della comunicazione dell’evento.

Sulla base delle osservazioni fatte, effettueremo una verifica finale. Questo servirà come base per eventuali edizioni future dell'evento.